Cari amici, se vi ho raccontato dello sguardo di quell'Uomo è importante che sappiate che esso si posa anche su ognuno di voi, perché ognuno di voi , anche se in 7 miliardi popolate oggi questa terra… e se altri miliardi l'hanno popolata in epoche passate, o la popoleranno in epoche future..ebbene ognuno di voi è personalmente scrutato da quello sguardo che tutto comprende e tutto ama.
Vorrei condividere con ogni uomo un ricordo che mi ha portato ai limiti della follia; sono stato il primo Papa, voi dite, un Papa che Gesù l'ha rinnegato tre volte, per il terrore di fare la stessa fine, per paura del dolore fisico, della morte, dello scherno a cui Lui non si è sottratto, al cui centro distruttore è rimasto immobile e dignitoso, forte e compassionevole. Un altro sguardo di Gesù è stato allora fondamentale nella mia esistenza, oltre a quello dell'inizio: quello che mi ha rivolto sollevando verso di me un volto già sfigurato da percosse e coperto di sputi, un volto che mi sembrò nobile e bello come mai prima. Era lo sguardo del giusto rimprovero, che non mi risparmiò per nulla un dolore salutare e immenso; ma fu anche lo sguardo di un perdono che aumentò a dismisura la quantità di amore che mi venne donato per trasmettermi la forza di un nuovo cammino, in vista di una possibile redenzione, di un cambiamento... E' un percorso che mi ha portato ad un martirio di cui non ricordo quasi più il dolore, in nome di una certezza da testimoniare a tutti i costi: Gesù "è" l'Amore, eternamente vivo e concreto.
Qualcuno obietterà certamente che io e i miei compagni siamo stati dei folli ad accettare un destino così duro, una morte certa e violenta:se leggete i giornali saprete che anche oggi in ogni momento e in molte parti del mondo qualcuno muore per Gesù e i cristiani sono i più perseguitati su questa terra. Bene, questa "follia" era inevitabile: ciò di cui siamo stati testimoni, questa realtà così assurda da comprendere…LA RESURREZIONE DI UN UOMO MORTO….divenne una tale sconvolgente certezza per noi che non potevamo non testimoniarlo con tutta la nostra vita e a costo di qualsiasi rischio o sofferenza. Divenendo così con Lui UN SOLO CORPO.